Aprii gli occhi e mi ritrovai in un ambiente sconosciuto. Per un attimo non capii dove mi trovavo. Dalle persiane chiuse, alla mia sinistra, filtrava un timido raggio di sole. Guardai la sveglia sul comodino: le otto e venti. Mi sollevai dal cuscino e mi accorsi di una presenza al mio fianco. Un corpo seminudo, coperto solo dal lenzuolo sui fianchi, spalle abbronzate, capelli bruni, il volto girato dall’altra parte così che non potevo riconoscerlo. Una mano appoggiata sul cuscino, vicino a me… affusolata, ben curata, unghie corte e bianche… Quella mano…. Improvvisamente sentii quelle dita fra i miei capelli: li accarezzavano, li arruffavano e li attorcigliavano. Adesso sulla fronte, il pollice sugli occhi a sfiorarli lieve...sulla bocca, la aprivano … Quella mano sull’orecchio, le dita sul lobo, a seguire la sua curva… poi con il dito a tracciare una linea invisibile fino al seno, al capezzolo che prese a stringere, a girarci intorno. Quella mano che seguitava ad andare giù, fra i seni, sull’addome, fino all’ombellico, le dita che disegnavano ghirigori sulla pancia. Quella mano che mi mancava quando, per un momento che sembrava un’eternità, si staccava dalla mia pelle. Quella mano che mi faceva trasalire quando la sentivo di nuovo calda su di me all’ improvviso… sulla schiena lungo la sua curva naturale, sui glutei e fra di essi…sulle cose e più giù, fino ai polpacci, li massaggiava li pizzicava. E poi i piedi… solleticava le dita una ad una, la sentivo morbida, dolce, poi di nuovo andava su facendo arabeschi all’interno delle cosce e arrivando alla mia intimità, la penetravano …
Aprii gli occhi e mi ritrovai in un ambiente sconosciuto. Per un attimo non capii dove mi trovavo…
Nessun commento:
Posta un commento